
Si tratta di uno scompenso scheletrico spesso tridimensionale dovuto a discrepanze di dimensione e/o posizione delle basi ossee per una deviazione dal normale processo di sviluppo come risultato di una complessa interazione tra molteplici fattori genetici ed ambientali.
L‘influenza ereditaria (familiarità) è particolarmente rilevante per le problematiche mandibolari e per la verticalità.
Nell’eccesso mandibolare la crescita mandibolare è maggiore rispetto al normale, si accentua durante il picco puberale e continua dopo il picco più a lungo del normale (oltre i 20 anni).
Diventa importante stabilire quando il caso è trattabile, l’impegno è più nelle scelte ed obiettivi che nella terapia per evitare trattamenti ortodontici/ortopedici spesso lunghi che portano a compromessi non accettabili o a fallimenti terapeutici, oltre che creare compensi dentali che complicano l’ortodonzia prechirurgica.
Talora la malocclusione di III classe si manifesta palesemente come caso con soluzione chirurgica da attuarsi a fine crescita. In questo caso in attesa del momento opportuno per la soluzione definitiva ortodontico chirurgica bisogna evitare che si creino compensi dentali naturali, specie a livello incisivo, alla discrepanza scheletrica (bite mascellare e arco linguale mandibolare).